Come sancito con il Decreto Legge tutti gli impianti termici e di riscaldamento privati devono avere documentazione di un Bollino blu e manutenzione in corso di validità, che attesti una produzione di emissioni inquinanti compresa nei limiti di legge, secondo modalità stabilite a livello regionale e/o provinciale Sottoporre la propria caldaia alle verifiche di rito con la giusta cadenza è quindi indispensabile per evitare di incorrere in cospicue sanzioni (le ammende per gli impianti non in regola possono oscillare dai 300 a 3.000 euro), ma anche molto utile per migliorare l’efficienza energetica delle caldaie, ridurne i consumi e prolungarne il ciclo di vita Ma cos’è esattamente il bollino blu? Come ottenerlo? E perché non è sufficiente la sola revisione annuale per mettere a norma la propria caldaia? Scopriamolo insieme Il bollino blu, come già accennato, certifica che i “fumi”, ovvero le emissioni di scarto, rilasciati dalla caldaia non superino i valori di riferimento stabiliti dalla legge, nell’ottica di individuare e risolvere eventuali criticità e contribuire in questo modo a contenere il problema dell’inquinamento ambientale metropolitano, un fenomeno che puntualmente si acuisce nel corso dei mesi invernali, proprio in ragione dell’aumentato ricorso ai sistemi di riscaldamento autonomo.
Bollino blu e manutenzione
Esiste quindi una differenza sostanziale tra le verifiche tecniche atte al rilascio del Bollino blu e manutenzione oltre i normali interventi di revisione della caldaia, che in genere vanno eseguiti con cadenza annuale (o comunque con la frequenza indicata dal libretto d’uso e manutenzione del modello considerato o, ancora, seguendo il piano di manutenzione stabilito dal proprio tecnico di riferimento).Se la revisione della caldaia in genere verte esclusivamente sulla verifica del suo corretto funzionamento, per il rilascio del bollino blu si impone la misurazione e l’analisi della composizione dei fumi di scarico In più, il tecnico – che deve essere in possesso di un’abilitazione rilasciata dal comune di Roma Capitale – è tenuto a fornire anche un rapporto relativo all’efficienza energetica dell’impianto. Infine, ulteriori controlli in genere possono riguardare lo stato e il funzionamento del bruciatore della caldaia e la misurazione della pressione del gas Ogni 4 anni, nel caso di caldaie installate in ambienti esterni, con meno di 8 anni e potenza inferiore a 35 kw; Ogni 2 anni, nel caso di caldaie installate in ambienti chiusi, con più di 8 anni oppure con potenza superiore a 35 Kw
Bollino blu e manutenzione
Ogni anno, nel caso di caldaie a combustibile liquido o solido vanno effettuati il Bollino blu e manutenzione e di caldaie centralizzate (condomini, grandi edifici, ecc.) Caso particolare quello delle caldaie di recente installazione Normalmente, contestualmente alla prima accensione e alle verifiche tecniche di collaudo, viene rilasciata tutta la documentazione che comprende il “libretto di impianto unico” (relativo a tutti i sistemi di climatizzazione presenti nello stabile) completo di bollino blu, con validità pari a 4 anni Nella città di Roma, così come in altre parti d’Italia, gli utenti possono essere soggetti a visite a campione da parte di tecnici autorizzati inviati direttamente dal Comune: il loro obiettivo è quello di controllare che gli impianti siano in regola con le normative vigenti. La società che si occupa di tali ispezioni è l’Organismo Ispezioni Impianti Termici Durante l’ispezione di controllo, il cittadino deve dimostrare di aver eseguito la manutenzione ordinaria annuale degli impianti, così come il rinnovo del bollino blu con cadenza biennale Deve inoltre essere in possesso della seguente documentazione, regolarmente aggiornata.
Link Utili:
Una definizione dell’argomento Assistenza Caldaie Hermann Saunier Duval data dalla famosa enciclopedia on line. (Wikipedia)